Oggi Roberto Donati ci propone uno dei suoi nuovi modelli di auto da record: La Maserati 4CM da record. Sentiamo cosa ha da raccontarci.

Alzi la mano chi ha mai sentito parlare di Giuseppe Furmanik. Io mai, fino a quando mi sono imbattuto in un modello rarissimo di auto da record: una Maserati, dalle linee straordinarie, che un tedesco mi ha rifilato in cambio di un rene.

Il modello è della DTD. La ditta fu fondata da un tedesco trasferitosi da bambino in Svizzera nel Cantone di Zurigo: D.V. Dieter.  La è marca tuttora operante con prodotti di buon livello, ove primeggiano decine di Bugatti compresi i primi tricicli della Prinetti e Stucchi, la fabbrica milanese ove Ettore Isidoro Arco iniziò la sua attività e persino i mobili onirici creati dal padre Carlo. La ditta iniziò producendo modelli di marche italiane nell’ormai lontano 1973. Questo è uno dei primi. Erano altri tempi. Il master è stato fatto probabilmente a occhio. E’ verniciato con evidenti sbavature su una base in resina con difetti di fusione e bolle in ogni dove i vetri sono attaccati all’esterno, è storto, con pezzi diversi a seconda del lato.

L’elegante pinna stabilizzatrice invece di salire scende dando una forma acquata. Persino l’unica decal presente è sbagliata dato che all’epoca l’emblema Maserati era diverso. Pochi però ne sono in possesso. Tanto basta.

Ho cercato la storia di quest’auto, ed ecco che salta fuori il nostro Giuseppe Furmanik che nacque nel 1903 in Svizzera a Horgen nel cantone di Zurigo……bella coincidenza. Certamente un luogo ameno, con orologi a cucù e cioccolata. La famiglia era molto agiata, di quelle che ti consentivano una vita sans soucis sans probleme. Ma questo non garbava al nostro che voleva fortemente lasciare traccia del proprio passaggio sul geoide. Tornò in Patria per prestare servizio militare in aeronautica, poi si laureò in ingegneria.

L’ing. Giuseppe Furmanik

Dedicò molto del suo tempo allo studio, unitamente ad altri, di un paracadute di particolare affidabilità che venne chiamato pomposamente “Salvator”. La sua creazione venne adottata dalla Regia Aeronautica. Collezionava cariche da presidente in varie associazioni sportive, fu creatore di prototipi automobilistici, e amministratore delegato di società, riuscì perfino ad entrare nella la storia dell’architettura, come committente della palazzina che porta il suo nome, sita a Roma sul lungo Tevere Flaminio di cui si riservò la proprietà dell’attico. Questa, opera di Mario de Renzi, è considerata un capolavoro delle progettazioni razionaliste.

La Palazzina Furmanik

 

La Maserati all’epoca aveva in produzione un gioiellino: la 4CM, un modello di modesta cilindrata, 1100, che spopolava in campo sportivo . Furmanik, al quale non mancavano le possibilità ne acquistò una. Ci studiò su, e essendo ricercatore nel campo dell’aerodinamica, creò un’auto grintosa dalle linee mefistofeliche.

La Maserati 4CM ridisegnata da Furmanik

 

La fece realizzare da Viotti, grandioso carrozziere torinese. Con questa macchina nel 1937 conquistò il record mondiale di velocità di categoria, sul tratto autostradale Firenze – mare. Il recor lo strappò al pilota “statunitense” Arthur Duray che aveva fatto fermare il cronometro sui 230, 021 km. Il nostro ingegnoso ingegnere sui 237,623.

Il modello come vi dicevo è quanto di più orrendo si possa immaginare, ma non può mancare in una collezione come la nostra. Capisco che sarebbe stato più semplice farla da capo ma non me la sono sentita di snobbare un vecchio e glorioso modello per quanto orrido e nemmeno di affrontare un’autocostruzione non avendo misure tecniche e solo poche foto di scarsa qualità. Ho allora preferito sverniciare e riverniciare il pezzo e rettificare le parti più smaccatamente brutte, fabbricare una decal corretta e sistemare le vetrature (anche se in maniera non ottimale con decal nere). Ne è uscito un modello da serie “B”, il che è già buona cosa. Prima eravamo in terza categoria.