Oggi il socio Silvano Zanforlin ci presenta il suo ultimo lavoro: Il veliero America del 1851.
Lo yacht America fu il veliero che il 22 agosto 1851 vinse la cosiddetta Coppa delle 100 ghinee. In occasione della prima esposizione universale di Londra, il Royal Yacht Squadron britannico mise in palio un trofeo, la coppa delle 100 ghinee appunto, costituito da una brocca in argento, da consegnare al vincitore della annuale regata da loro organizzata su un percorso di 53 miglia nautiche attorno all’isola di Wight.
La regata ebbe luogo il 22 agosto, alla presenza della regina Vittoria. Il circolo ospitante schierò 14 imbarcazioni e l’unico sfidante era l’imbarcazione americana chiamata America, un altro veliero di tipo schooner (natanti caratterizzati dal fatto di avere l’albero di prua più basso degli altri alberi).
L’America era stata fatta costruire da John Cox Stevens insieme ad altri soci del club per gareggiare in Inghilterra. Con la speranza di poter portare denaro nelle casse del loro circolo, fondato pochi anni prima e con poche esperienze in regata. Costruita in vari legni tra cui cedro venne varata nel 1851, nel cantiere William H. Brown. Aveva un dislocamento di 170 t per una lunghezza di 30,9 mt e una larghezza di 7 mt.
Il loro sogno si realizzò: America si aggiudicò la regata con oltre 20′ di vantaggio sulla seconda barca, la britannica Aurora. A questa regata è fatto risalire un curioso aneddoto, di dubbia realtà: la regina Vittoria, appreso della vittoria di America, avrebbe chiesto quale barca fosse giunta seconda, sentendosi rispondere «Non c’è un secondo, vostra Maestà» («There is no second, your Majesty») per il grande distacco acquisito dall’imbarcazione vincitrice sulla seconda.
Tale frase divenne il motto della competizione, «There’s No Second» e benché il trofeo non avesse un vero nome, essendo nata come una singola sfida, la competizione prese allora il nome dalla barca vincitrice e divenne da quel momento in avanti «America’s Cup».
Il kit di partenza è della Corelline SM102, una scatola di montaggio in scala 1:155 alla quale sono state apportate numerose modifiche per riportare alle giuste misure tutte le manovre (il cordame) con diametri opportuni, l’alberatura, bozzelli e bigotte, la colorazione e buona parte di tutto ciò che è visibile sul ponte.