Oggi vi presentiamo un nuovo sorprendente lavoro del nostro Mario Guaraldi: Il Cristo velato.

Posto al centro della navata della Cappella Sansevero a Napoli, il Cristo velato è una delle opere d’arte più note e suggestive al mondo. Questo capolavoro fu opera di un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, a cui il committente chiese di realizzare “una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua”.

Realizzata nel 1753, l’opera è considerata uno dei maggiori capolavori scultorei mondiali, tanto che Antonio Canova dichiarò che sarebbe stato disposto a dare persino dieci anni della propria vita pur di essere stato l’autore di una simile meraviglia.
A rendere il Cristo Velato una scultura unica nel suo genere è soprattutto l’incredibile trasparenza del sudario. Nel corso dei secoli, la prodigiosa tessitura del velo marmoreo, che lascia stupiti osservatori e studiosi, è stata avvolta nel più fitto mistero ed ha dato luogo negli a diverse leggende popolari, tra cui quella in cui il committente dell’opera, Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, nonché famoso scienziato e alchimista, avrebbe insegnato allo scultore la calcificazione del tessuto in cristalli di marmo.

La realtà ci ha detto invece che Giuseppe Sanmartino avrebbe in realtà lavorato su un unico blocco di marmo. In un documento, datato 16 dicembre 1752 e conservato presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli, è riportato un acconto di cinquanta ducati a favore dell’artista napoletano, firmato da Raimondo di Sangro (il costo complessivo della statua ammonterà a cinquecento ducati). Nel contratto, il principe scrive: “E per me gli suddetti ducati cinquanta gli pagarete al Magnifico Giuseppe Sanmartino in conto della statua di Nostro Signore morto coperta da un velo ancor di marmo”.

Ma sentiamo cosa ci dice Mario di quest’opera:

Quando l’ho vista sono stato talmente colpito dall’esecuzione che ho voluto provare a cimentarmi appunto nella velatura fatta in miniatura. Logicamente il risultato non può che avvicinarsi solo in minima parte all’originale. La realizzazione è avvenuta in scala 1:24 (75 mm) con la solita tecnica del manichino scolpito col milliput.

N.B. Occhio al turista che fotografa il Cristo…….è  Mario!