Nella biblioteca del museo sono presenti oltre 1500 volumi attinenti ad argomenti tipici del modellismo: auto, navi, mezzi militari, aerei, testi di storia di uniformologia e di araldica. La biblioteca è aperta al pubblico ed è quindi liberamente consultabile non solo dai soci ma anche da qualsiasi visitatore interessato ad approfondire le proprie conoscenze su questi argomenti.

Nelle vetrine vicine alle finestre potete osservare le stupefacenti forme dei motoscafi da record, spesso condotti dagli stessi folli che guidavano le auto che avete appena visto.

Nella vetrina di sinistra vi segnaliamo il Blue Bird, con cui trovò la morte nel 1967 Donald Campbell, figlio di Malcom, deceduto nel lago di Coniston sull’imbarcazione che si rovesciò a 480 Km/h nel tentativo di battere il record di velocità sul’acqua.

Nella seconda vetrina invece vi segnaliamo il mezzo con cui perì John Cobb, anch’egli impegnato nel tentativo di battere il record di velocità: uno scafo lungo e affusolato argento e rosso con due grandi stabilizzatori ai lati. Cobb mori nel 1952 nel lago di Loch Ness, alimentando nella fantasia popolare una ipotetica vendetta del mostro omonimo.  Molto più realisticamente, l’imbarcazione prese un’onda e si sollevò.

Soffermatevi ora ad ammirare il grande diorama che rappresenta l’arrivo di Lucrezia Borgia, figlia del Papa Alessandro VI, che il 2 febbraio 1501 andò a sposare il duca Alfonso d’Este.

L’evento sconvolse la silente Ferrara, vista la sinistra fama che precedeva quella nobildonna. Fama del tutto immeritata come hanno in    seguito accertato i posteri. Lucrezia trovo invece a Ferrara la tranquillità che cercava.  Qui fece opere di carità e si dedicò a una vita quasi monastica.

Il diorama si occupa del tratto di strada denominata Via dei Sabbioni (oggi Via  Saraceno), davanti alla Chiesa di Sant’Antonio Abate del XIV secolo. In questa Chiesa, tuttora esistente, officiavano i frati dell’ordine di Sant’Antonio di Vienne.

Il diorama rappresenta la parte centrale del corteo nuziale con Lucrezia accompagnata dall’ambasciatore di Francia e dai maggiorenti della famiglia Orsini.  

Lucrezia è protetta da un baldacchino portato a mano da servitori.

La nobildonna è rappresentata con i lineamenti tratti dall’affresco del Pinturicchio, col viso imbiancato dal “liscio”, allora di gran moda. Si trattava di una mistura velenosissima di varie sostanze, tra le quali l’ossido di mercurio, che Lucrezia preparava personalmente mescolandovi essenze profumate.