Questa sala riproduce l’ambiente di una stazione del novecento. All’interno troviamo vero materiale ferroviario, un plastico ferroviario tra i più grandi tra quelli aperti al pubblico ed infine, nelle bacheche laterali una serie completa di modellini di locomotive.

Il grande plastico ferroviario è un’opera dei soci del museo, tradizionale nella sua realizzazione, rappresenta un paese realmente esistente. Si tratta di Waldbrunn, in Germania, riprodotto in un periodo storico che si colloca attorno agli anni 50 del secolo scorso. La staccionata presente serve per tenere i visitatori a giusta distanza e formare con la parete abbassata un boccascena da teatro, per gustare il paesaggio nel suo complesso.

Nelle bacheche alle pareti, potete ammirare un’importante collezione di treni di varie ditte. Vi segnaliamo nella grande vetrina rettangolare vicino all’orologio, la locomotiva Mallard dipinta di blu secondo la tradizione britannica che voleva le locomotive colorate.

La particolarità di questo modello è data dal fatto che è a vapore ed è perfettamente funzionante. Il modello esposto è della ditta Hornby. Questo nome non vi dirà   nulla, ma si tratta della stessa azienda che creò nel 1901 uno dei giochi più famosi di tutti i tempi: il “Meccano”.

E ora parliamo di una delle locomotive più curiose nella storia delle ferrovie: Lo Schienenzeppelin. Disegnato e sviluppato dalle officine Hannover-Leinhausen nel 1929, il progetto venne concretizzato in un solo esemplare e rimase allo   stadio di prototipo viaggiante.

Lo Schienenzeppelin aveva un aspetto che ricordava vagamente un dirigibile Zeppelin: per questo motivo ne assunse il nome da cui derivò anche il soprannome Zeppelin su rotaia. La forma, la livrea argentea, gli interni spartani e disegnati in puro stile Bauhaus contribuirono a farne immediatamente un’icona della nascente modernità.

La propulsione era basata su un motore BMW ad uso aeronautico raffreddato ad acqua della potenza di 600 cavalli. Questo azionava un’   elica a passo fisso realizzata in legno di frassino, inizialmente a quattro pale ed in seguito passata alla soluzione bipala. Le sue prestazioni erano straordinarie. Il 21 giugno 1931 sulla linea Berlino-Amburgo mise a segno un nuovo record mondiale di velocità raggiungendo l’incredibile velocità di 230 km/h.

Nonostante le prestazioni, davvero impressionanti per l’epoca, il progetto degli Schienenzeppelin è da considerarsi sostanzialmente fallito, principalmente per la pericolosità dell’uso di un propulsore ad elica in stazioni affollate ed anche per le serie difficoltà tecniche nel poter aggiungere ulteriori vagoni per formare un treno, a causa della sua forma costruttiva. Nel 1939, dopo qualche anno di oblio, lo Zeppelin su rotaia   venne infine smantellato per ricavarne materiale utile alle necessità belliche della Germania in guerra.

Nella nostra collezione, sono anche presenti i modelli dei primi treni americani, quelli con i convogli aperti che evocano nella mente immagini d’immense praterie e fiumi grandi come il mare. Nella vetrina passante potete vedere la locomotiva Mallet, soprannominata“Big Boy”, conosciuta come la più grande locomotiva a vapore mai costruita.

Questa locomotiva fu prodotta negli Stati Uniti, in soli venticinque    esemplari, nel periodo che va dal 1941 al 1944. Queste macchine      rimasero poi in servizio sino al 1962 Il “Big Boy” aveva la peculiarità di poter funzionare anche con carbone di bassa qualità pur mantenendo una potenza di traino ineguagliata, consentendo quindi una sensibile riduzione dei costi di esercizio. Le locomotive Big Boy erano in servizio per la “Union Pacific Railroad”. La tratta che coprivano,    trainando sino a 3600 tonnellate di carico, anche con forti pendenze, era quella che attraversava gli stati dello Utah e del Wyoming.   Attualmente ne rimangono solo otto esemplari, tutti esposti in musei americani