Il socio Leonardo Nani ci presenta la sua ultima opera: un centurione romano del I secolo in 90mm.

Pilastro fondamentale del grande Impero Romano era il suo esercito, costituito dalle migliori unità militari e organizzato con precisi schemi e tattiche di battaglia, che permisero alla civiltà romana di conquistare terre e a loro volta difenderle, dominando e progredendo per secoli. L’’esercito romano in età imperiale era diviso in legioni divisa a sue volte in unità più piccole, tra cui la Centuria

Paragonabile ad un odierno ufficiale di grado intermedio, il Centurione era uno degli elementi della catena di comando dell’esercito romano. Ogni Centurione comandava l’unità di base della legione romana, ovvero la cosiddetta Centuria, un gruppo di uomini che poteva variare solitamente dalle 80 alle 100 unità.

A differenza di quel che si può immaginare, il Centurione molto spesso non proveniva dalla gavetta militare, anzi in molte occasioni si trattava di giovani aristocratici raccomandati, senza la minima esperienza bellica. Per i rampolli delle famiglie più facoltose infatti, essere Centurione rappresentava il primo gradino della loro futura carriera politica.

La particolare ed efficiente organizzazione militare romana, era in grado di sopperire alle eventuali mancanze di personaggi senza esperienza in campo militare, dotando loro di strumenti puramente teorici, che gli consentivano di debuttare e servire efficacemente in una legione addirittura come tribuno.
Posizionati sempre nelle primissime file degli schieramenti, per dimostrare il proprio coraggio e dare impeto all’attacco dei propri soldati, i Centurioni si distinguevano dagli altri soldati comuni per alcuni elementi caratteristici ed uno in particolare: la cresta posta sul suo elmo era disposta trasversalmente, ossia da sinistra a destra, contrariamente ai normali soldati che potevano indossarla in senso longitudinale, affinché nella mischia della battaglia i suoi legionari lo potessero individuare più facilmente.

Ma lasciamo la parola a Leonardo per la realizzazione del pezzo:

Dal 1990 dipingo miniature e le mi preferenze sono sempre state per di periodi storici ben definiti, il napoleonico e tutto ció che riguarda la corte estense di Ferrara. Qualche anno fa però, un amico soldatinaro, mi ha passato questo favoloso pezzo piuttosto voluminoso nelle dimensioni.

Un centurione romano di 90mm  della Pegaso Models, decisamente dinamico nella posa e in pieno assetto di battaglia.

Una volta assemblato l’ho posizionato nella mia vetrinetta in attesa di essere dipinto, ma la scintilla non scattava, non riuscivo a trovare l’ispirazione.

Quindi qualche settimana fa ho deciso di partire con questo pezzo, deciso ad aggirare l’ostacolo. Sono partito dall’enorme “Scutum”, lo scudo che praticamente occupa metà della scenetta.

Per questa parte del lavoro mi sono stati di grandissimo aiuto due volumetti a tema: “Roman Shields” della Osprey e la vera bibbia del soldatinaro “Dipingere in Miniatura” del maestro Danilo Cartacci.

Questo scudo risale al primo secolo avanti Cristo, in dotazione alle legioni romane, di forma rettangolare ed era costituito da tre strati di liste di legno. La parte interna era rinforzata con fissata l’impugnatura. Esternamente nella parte centrale aveva una borchia metallica. Il tutto ricoperto di cuoio con sopra incollato uno strato di tela sulla quale venivano riportate le insegne della legione.

Alla fine si è rivelato un lavoro di pittura davvero divertente.