Ritorniamo oggi a parlare di uno dei temi che maggiormente caratterizzano il nostro museo: La storia del LAND SPEED RECORD.

Il socio Emanuele Cinelli di presenta la sua ultima realizzazione: la MILLER-OLDFIELD del 1932.

La particolarità di questa macchina è che non è mai stata costruita ! Era un progetto ambizioso che per una serie di cause non ha mai visto la luce.

Questo prototipo di automobile, noto anche come “Straight-A-Way Car” (auto diritta), fu l’ultimo disperato tentativo per salvare la società automobilistica Miller dal fallimento. Harry Miller era un leggendario designer e costruttore di auto da corsa americane le cui innovazioni includevano lo sviluppo di pistoni in alluminio, la prima auto da corsa a trazione anteriore e la prima auto da corsa a quattro ruote motrici.
I piloti di Miller vinsero la Indianapolis 500 nove volte, mentre altre vetture equipaggiate con i suoi motori la vinsero altre tre volte nel periodo tra le due guerre. Mentre gli affari andavano bene negli anni ’20, all’inizio degli anni ’30 le fortune finanziarie di Miller erano peggiorate.

L’ultimo colpo di scena fu, nel 1932, il ritorno al fianco di Miller di Barney Oldfield, leggendario pilota ormai ritirato e recordman di velocità su quattro ruote, con la Miller-Oldfield Land Speed Record Car come “biglietto di ritorno”.

Miller e Oldfield pubblicarono i dettagli del loro veicolo da record nel maggio di quello stesso anno. Era un design lungo e stretto con una carrozzeria estremamente aerodinamica per l’epoca. Il guidatore era situato nella parte posteriore in una cabina di guida chiusa da un piccolo portello rimovibile.

L’auto Miller-Oldfield è stata progettata per riprendere il record di velocità detenuto dagli inglesi, nella persona del mitico Malcolm Campbell,  e salvare al contempo anche la società di Miller. La vettura doveva essere dotata di un motore “marino” V-24 da 3000 CV con un peso di 1043 kg.

Erano previste quattro ruote motrici con le tipiche sospensioni Miller sia anteriori che posteriori.
Il veicolo aveva un interasse di 4724 mm, con una lunghezza complessiva di 8026 mm. La misure del progetto indicano una carreggiata delle ruote di 1553 mm. Il peso complessivo era stimato in uno strabiliante 2948 kg.

Nessun investitore si fece avanti per finanziare la costruzione di questo enorme e costoso veicolo e così il progetto morì in modo silenzioso e scivolò rapidamente nell’ombra. Harry Miller fallì definitivamente nel 1933.

Il fatto che questa macchina non sia mai stata costruita non ha impedito alla ditta americana Soldan Models (anche se la parola “ditta” è grossa, trattandosi in realtà di Sam Chaloupka, un modellista artigiano) di mettere in vendita un modelloi n scala 1/43 costituita in pratica da un unico pezzo di resina con in più le ruote.

Per la realizazione di questo modello Emanuele ha trovato un pò di dettagli su questa vettura nel libro “Streamlined Dreams” che tratta appunto di auto da record progettate o pensate ma mai costruite.