Parliamo ora oggi una ditta formidabile, una di quelle che gli americani valutano in milioni di dollari, anche se la sua produzione si pone marginalmente nel campo del modellismo statico.

Tutto partì dalla decisione di Leroy Cox il quale, dopo aver lavorato per un certo tempo nella bottega del padre che commerciava biciclette, decise di iniziare una produzione di armi “pop” in legno.

Leroy Cox

Le armi che portavano questo nomignolo ridicolo erano quelle ad aria compressa che sparavano un tappo legato alla canna con una cordicella. Il nome è chiaramente onomatopeico.

Alla fine della guerra la piccola ditta di Placenta, nella contea di Orange, in California, trovò facilmente del metallo con cui Roy Box poté progettare e costruire ciò che più gli interessava: motori in miniatura.

La società fu fondata nel 1945 col nome di L.M. Cox manufacturing.

La ditta si trasferì in seguito a Santa Ana, sempre in California, su una superficie decisamente ampia, anche per fare fronte agli aumentati temi in cui si era orientata la produzione .

Cox, oltre ad una formidabile produzione di motori in miniatura, s’impegnò nella produzione di aeromodelli radiocomandati, razzi, treni in scala “ho” e “slot”. Ed è stato proprio in quest’ultimo campo che noi modellisti statici abbiamo incontrato la bella ditta californiana.

Il modello più conosciuto rimane la strambissima Cheetah, progettata da Bill Thomas, con motore Corvette che doveva essere, per i produttori, la risposta alla Cobra.

Questo Modello è presente nella collezione del museo

 

La Chetahh rimase sempre un prodotto artigianale che non raggiunse mai un produzione, non dico importante, ma almeno quella minima che da regolamento le avrebbe permesso la partecipazione alle grandi competizioni. Si infatti afermò a poche unità. Il modello, molto buono ma semplice, era nato per la pista elettrica, dove la sua forma era il non plus ultra. Nella realtà il pilota era seduto sull’assale posteriore.

Nel 1969 Roy Cox decide di cedere la sua creatura ed andare a prendere il sole nella sua California. L’acquirente, la Leisure Dynamics, aggiunse alla raffinata produzione della ditta anche aquiloni, yo-yo e walkie talkie. Se i primi due suonano quasi offensivi, il terzo prodotto spinse la ditta verso il radiocomando che liberava i modelli dal movimento vincolato o da quello casuale.

Un successivo proprietario, la Estes prima trasferì la produzione a Penrose in Colorado, poi disperse la produzione in piccole ditte di scarso peso. Cosi frantumata, la Cox scomparve dal mercato.

Rimase il marchio che oggi è di proprietà Hobbico di Champaign nell’Illinois che ha rilanciato la produzione di motori e radiocomandi dando una seconda vita alla ditta californiana.