Oggi il socio Ezio Vardanega ci parla della sua ultima realizzazione: il carro pesante sovietico JS2

I carri IS (dalle iniziali di Iosif Stalin, noti anche come serie JS) furono una serie di carri armati sovietici, sviluppata tra gli anni 1940 e 1950 il cui ultimo stadio fu il carro T-10M.

Il Carro Pesante IS-2 in una fabbrica a Leningrado

I l carro pesante IS-2 fu la naturale evoluzione delle serie KV-1 e 2 in termini di carro da sfondamento. Il progetto nacque dopo avere studiato i carri Tiger catturati e la prima versione IS-1 che montava il cannone da 85 mm fu pensata apposta per contrastare l’88 mm tedesco.

La successiva evoluzione montò un pezzo da 122 mm che non migliorò moltissimo l’effetto sui carri nemici ma si rivelò prezioso nel supporto alla fanteria contro ogni postazione corazzata. Ottimo contro le piastre verticali del Tiger già ad distanza di 1 km non si rivelò altrettanto buono
contro quelle inclinate del Panther.

Il proiettile non possedeva le stesse capacità di penetrazione di quelli tedeschi ma dotato di grande energia cinetica faceva facilmente saltare le torrette o esplodere le riservette di munizioni. Anche la buona capacità di resistenza nei confronti del temibile Flak 88 mm tedesco lo rese uno degli artfici della vittoria. Il carro rimase ancora un protagonista dei primi anni della Guerra Fredda.

La parola da Ezio per la realizzazione del kit:

Per i modellisti con poca esperienza nel campo dei mezzi militari la Tamiya costituisce sempre una garanzia di facilità di assemblaggio grazie ad istruzioni chiare ed incastri perfetti. Ormai forse non più in testa quanto a finezza del dettaglio ma è sicuramente più alla portata di tutti.

Nell’era giurassica nella quale mi dedicavo ai carri, pochi per la verità e quasi tutti in 1 /72, nella scala 1 /48 esistevano solo i modelli della Bandai siccessivamnete scomparsi e riapparsi sotto il marchio Fuman.

Poi per decenni fu solo resina con prezzi proibitivi fino all’apparizione dei primi Tamiya.
Come già agli albori del modellismo fu protagonista dell’era della 1 /35 così la casa giapponese mise tutta la sua potenza industriale e distributiva nel diffondere la 1 /48.

E così nacque un nuovo settore e presto fu imitata da altri. La scala del quarto di pollice, come la chiamano gli americani, consente un buon dettaglio senza richiedere spazi e costi proibitivi. Per questo mi sono deciso a riornare ai carri dopo decenni di assenza.

Il modello è di costruzione semplice anche perchè lo è il carro stesso nella filosofia tipica del mondo sovietico che privilegiava la quantità alla qualità. Ricordo di avere letto a proposito della produzione industriale tedesca che nel tempo necessario a produrre un carro Panther americani e russi costruivano 3 carri Sherman o T-34. Difficile quindi pensare ad un confronto alla pari.