Oggi vi presentiamo l’ultimo lavoro del socio Mario Guaraldi: un diorama che rappresenta Papa Giulio II all’assedio della città di Mirandola – 1511.

La Storia

La città di Mirandola subì un assedio che si svolse dal  19 dicembre 1510 al 20 gennaio del 1511 nell’ambito della lega di Cambrai. Il confronto vide contrapposte le forze della lega santa comandata da Giulio II contro la signoria della Mirandola, guidata all’epoca da Francesca Trivulzio (figlia del maresciallo di Francia Gian Giacomo Trivulzio).

L’assedio iniziò il 19 dicembre 1510, ma venne condotto molto lentamente e in maniera indecisa dal nipote del papa, Francesco Maria I Della Rovere : nei primi 21 giorni egli tergiversò a lungo, essendo legato da  rapporti di amicizia con l’assediata contessa Francesca Trivulzio, sperando che l’assedio si concludesse per via diplomatica.

La resa di Mirandola a papa Giulio II – Raffaello Tancredi, 1890)

 

Il giorno 17 un proiettile “grande come una testa d’uomo” sparato da una mezza colubrina da Mirandola colpì la cucina della canonica della chiesa di Santa Giustina, situata a fianco della camera in cui alloggiava il papa, ferendo 4 soldati, di cui uno in maniera molto grave. A ricordare questo episodio a Mirandola  si trova tuttora, tra via Cesare Battisti all’angolo di via Giovanni Pico, una palla di cannone incastonata nel muro di un edificio.

 

Palla di cannone dell’assedio di Papa Giulio II (via Cesare Battisti all’angolo di via Giovanni Pico)

 

L’episodio della palla di cannone fu la chiave di volta del conflitto: il papa divenne estremamente adirato contro il nipote duca d’Urbino, che venne rimosso a male parole dal comando delle operazioni militari, e assunse in prima persona il comando. Appena ricevuto il comando, i veneziani si misero all’opera: scavarono per tutta la notte una trincea fin sotto le mura di Mirandola, dove collocarono i due più grossi dei propri potenti cannoni e la miglior artiglieria papale, e all’alba del 18 gennaio iniziarono a bombardare da breve distanza da nord il castello dei Pico (che però rimase inespugnato); contemporaneamente gli spagnoli attaccarono dal versante meridionale, riuscendo infine a fare una breccia nelle mura della cittadella.

L’assedio si concluse dopo 32 giorni con l’entrata di papà Giulio II che scavalca personalmente le mura della città. Questa azione militare pur non avendo grande importanza nell’ambito della guerra della Lega di Cambrai ebbe grande risonanza internazionale in quanto il papa prese parte personalmente all’operazione militare sul campo, la qual cosa stupì tutti i suoi contemporanei

 

Papa Giulio II nel celeberrimo ritratto opera di Raffaello Sanzio – 1511

 

La nascita dello zampone

L’assedio di Mirandola è tradizionalmente associato alla nascita dello zampone. Si narra che proprio durante questo assedio gli abitanti di Mirandola furono costretti ad insaccare le carni suine utilizzando un involucro scavato in una zampa di maiale (che invece è di solito uno scarto di lavorazione) al fine di conservare le carni più a lungo, ed evitando così di cederle al nemico.

Il Diorama

Il diorama è stato realizzato con personaggi completamente autocostruiti: vi sono il Papa Giulio II e la guardia pontificia delle Guardie Svizzere, voluta e fondata dallo stesso Giulio II nel 1506. I colori sono quelli papali (ancora oggi presenti) ovvero il  giallo ed il blu. Manca la striscia rossa (oggi presente)  fatta aggiungere in seguito dalla famiglia Dé Medici.

Il cannone è  una colubrina da 30 libbre, Estense, completamente rimaneggiata in quanto troppo piccola ( non in scala giusta). Anche la scenografia invernale è stata completamente autocostruita.