Oggi la nostra Paola Ferrari ci propone una scenetta a tema coloniale: Sciumbasci degli Zaptiè Meharista (Libia 1930-35)

Con questo termine, derivato dal turco “zaptiye” (polizia), veniva chiamato il militare indigeno arruolato nelle file dell’Arma dei Carabinieri in terra d’Africa. Selezionati accuratamente nell’ambiente civile oppure tra gli stessi militari indigeni di altri reparti, gli zaptié diedero sin dall’inizio costante prova di fedeltà e disciplina nell’impiego del servizio d’istituto, integrando tali doti con quelle dello slancio e del valore in ogni partecipazione ad azioni di guerra.

Fonte https://italiacoloniale.com/2017/09/21/chi-erano-gli-zaptie/

Lo Scium-basci era il massimo grado raggiungibile dagli indigeni inquadrati come zaptiè ed era corrispondente al grado di brigadiere, conferendo a chi ne era  se ne fregiava il prestigio indispensabile a garantire – agli ordini degli ufficiali nazionali – la compattezza morale dei suoi uomini in linea con le tradizioni dell’Arma ed in qualsiasi esigenza del servizio.

Sono diversi i corpi di indigeni che combatterono inquadrati nella guerra d’Africa, tra questi vi erano i Meharisti, le cosiddette truppe cammellate.

Il loro nome deriva dalla regione sudarabica del Mahra in cui da secoli si allevano dromedari di razza particolarmente pregiata. Furono impiegati per la loro resistenza alla fatica, alla sete e per essere adatti al galoppo veloce.

Fonte: http://fondoluce.archivioluce.com/LuceUnesco/avanzata/scheda/foto/IL0000035893/12/Ritratto-dei-meharisti.html

Dopo la guerra italo-turca (1911-12) e la conquista della Libia,  l’Africa settentrionale italiana venne divisa in due colonie distinte con due distinti corpi militari: il Regio corpo truppe coloniali della Tripolitania e quello della Cirenaica, riuniti nel 1935 nel Regio corpo truppe coloniali della Libia. Questi corpi fin dalla fondazione schierarono reparti di meharisti e di sahariani, particolarmente adatti ad operare nei territori meridionali desertici della Libia.

Ebbero un ruolo significativo nelle operazioni di riconquista della Libia negli anni Venti e nelle successive operazioni di polizia coloniale; durante la Seconda guerra mondiale venne impiegati nella campagna del Nordafrica con compiti di ricognizione e contro-ricognizione a lungo raggio nel settore meridionale della Libia.

Il figurino in 54 mm, comprendente il cammello, è in metallo della ditta Masterclass Soldiers (Serie Deja Vu) mentre la scenetta è stata realizzata con l’aggiunta di un meharista a piedi della ditta Berruto, leggermente modificato. Per completare la scenetta tutti i pezzi sono stati dipinti con colori acrilici Vallejo e Scale 75.