Il socio EZIO VARDANEGA, come al solito ci riporta nel mondo del modellismo aeronautico propendoci un’latro dei suoi modelli particolari: L’Aviatik Berg C.I in scala 1/72

Un po’ di storia

L’Aviatik Berg C.I era un biposto da osservazione che venne prodotto in 96 esemplari dalla Oesterreichisch-Ungarische Flugzeukfabrik Aviatik GmbH tra il marzo 1917 ed il marzo 1918. Nelle missioni di ricognizione si rendeva necessario fornire una scorta adeguata in quanto la sola mitragliatrice a disposizione dell’osservatore non garantiva una adeguata protezione.

Dopo una travagliata fase di progettazione si giunse infine al monoposto armato con due mitragliatrici sincronizzate con l’elica ed una macchina fotografica con obiettivo da 300 mm installata nel posto lasciato libero dall’osservatore. Per il motore si fece ricorso al vecchio ma affidabile Daimler da 185 hp che garantiva comunque buone prestazioni con 186 km/h di velocità ed un rateo di salita di 3 min e 20 sec fino a 1000 (3281 ft) m e di 30 min e 30 sec fino a 5000 m (16405 ft).

Aviatik Berg C.I 30.25

Il primo volo fu nel settembre 1917 ai comandi dell’Hauptmann Oskar Fekete pilota collaudatore della Flars che giudicò la proposta interessante in quanto la conversione da biposto a monoposto era agevole e sicuramente meno costosa che lo sviluppo di un nuovo modello.

Il 30.25 non ebbe una vita operativa; venne assegnato alla Flek 6 a Wiener-Neustadt come addestratore monoposto. Il 29 novembre 1917 fu vittima di un grave incidente durante un volo di addestramento e fu demolito.

Diamo ora la parola a Ezio per spiegarci la sua tecnica realizzativa

Il Kit

Un produttore locale tedesco, Detlef Schorsch, da anni continua a mantenere  sul mercato una gamma di kit termoformati (vacuum formed) dedicati a soggetti che probabilmente mai riceveranno l’onore di uno stampo ancorché a bassa tiratura (short run). In lui rivive lo spirito delle cosiddette cottage companies degli anni 60 e 70 che hanno fatto la fortuna del vacuum formed e la gioia di molti modellisti. Nato con il marchio Classic Plane ha negli anni ampliato l’offerta includendo kit in resina e kit di altri produttori venduti arricchiti da componenti per miglioramento o conversione.

 

Il Montaggio

La costruzione di un vac non difefrisce molto da un modello in plastica iniettata. Una volta separati i pezzi dal foglio di plastica si procede in maniera simile ad uno short run. Dove mancano i perni di riscontro si inseriscono e idem per le paratie. La prima operazione è quindi il rinforzo della struttura (frecce arancio). La conversione da biposto a monoposto richiede l’asportazione del dorso da sostituirsi con quello fornito (freccia rossa). Per facilitare le cose ho preferito poi separare drasticamente il muso (freccia verde) che altrimenti avrebbe avuto una superficie di incollaggio esigua.

Come nella migliore delle tradizioni dell’abitacolo non si vedrà alla fine praticamente nulla comunque mi sono ispirato alla versione biposto ipotizzando che l’abitacolo del pilota non fosse cambiato nel 30.25. Quindi un color legno dato in maniera da non risultare non uniforme con mano di lucido a simulare un trattamento. Il volantino è proprio un volante fotoinciso da un set dedicato a mezzi militari e le cinture sono della Eduard per aerei germanici. Una volta chiuso e debitamente rinforzato si può passare ai montanti alari che si ritagliano a misura dai profili forniti (unico lusso). Infine i tre pezzi si ricompongono.

Uniti i tre pezzi si ricostruisce la carenatura che va a coprire il posto dell’osservatore. Lavoretto facile in milliput bianco. Poi abbondanti stuccature ovunque con Squadron Bianco o verde a seconda della criticità. L’elica è provvisoriamente fissata con uno spillo. Anche il carrello è tutto da costruire a parte le ruote che qui sono fortunatamente fornite nelle due metà. Solitamente invece la Classic Plane fornisce solo il “lato A” ed il B è tutto da inventare. Anche per l’elica il medesimo problema ma qui si riempie di stucco e si va di carta abrasiva. Molto più semplice. Ovviamente se come me non si vuole saccheggiare altri modelli ma costruire tutto. Fortunatamente un sorso di prosecco di Valdobbiadene ogni tanto allevia le fatiche l’impresa.

Finalmente si può passare alla colorazione. Qui la cosa si complica assai. Non esistono riferimenti a Federal Standard o RAL di sorta. Le colorazioni venivano fatte spesso sul campo o anche in fabbrica ma con una spugna imbevuta nel colore su un fondo uniforme Tutti gli Aviatik hanno poi portato una grande varietà di livree. Nel caso del 30.25 sono partito dalla descrizione della Classic Plane che ho confrontato con gli articoli del Dottor Connor pubblicate in varie puntate su Cross & Cockade. Per coloro i quali non lo conoscessero è la massima autorità in tema di aviazione imperial regia.

Per la mimetica del 30.25 ho interpretato dalla foto come quella denominata “Autumn leaves” realizzata con sovrapposzione di verde scuro, bruno rossiccio e ocra su fondo bruno. A simulare la spugna ho usato un pezzetto minuscolo di gomma piuma incollato in cima ad uno stecchino destinato agli arrosticini. Ora si può passare al montaggio dell’ala superiore