La produzione Hubley inizia nel 1894 a Lancaster Pennsylvania, dopo la sua fondazione avvenuta per mano di John Hubley. La ditta allora non produceva ovviamente modelli in scatola ma bensì ferma porte e ferma libri in ghisa.

Solo più tardi, nel 1909, iniziò la produzione di giocattoli: pistole, carrozze e trattori.

Negli anni ’60 arrivarono anche i modelli d’auto in scala 1/20. Erano di buona qualità anche se era modesta la quantità di temi prodotti: Ford mod. A in varie versioni e Duesemberg. La realizzazione non era affatto semplice. Prima bisognava ripulire i bordi dalle sbavature con l’utilizzo di buone lime. L’uso della cosiddetta zamak o zamac o zama (in effetti il nome esatto è zamak acronimo di zinco, antimonio, magnesio, alluminio e kupfer cioè rame), era stata appoggiato dalle autorità mediche che male vedevano il piombo e ciò per la tossicità dello stesso.

Ma il materiale era molto duro da lavorare e ciò creava non solo delle difficoltà, ma un dispendio di ore per un lavoro di scarsa soddisfazione : limare. Una volta terminato dovevi provvedere a filettare i fori per le viti che non erano completi. In effetti i modelli, dato il peso, non potevano essere semplicemente incollati come la plastica ma avvitati. Si poteva poi passare alla verniciatura, dopo una abbondante stesura di sottofondo, per coprire le imperfezioni. Qualcuno addirittura faceva sabbiare il modello che, una volta finito risultava di un peso notevole anche se gradevole nel complesso. Il problema era il costo decisamente superiore ai modelli in plastica.

 

Le auto della Hubley vennero commercializzate anche col marchio Gabriel dopo che nel 1969,  questa ditta di giocattoli, acquistò l’antico produttore  di Lancaster. Vennero realizzati anche aerei, solo civili, sempre in zamak e sempre assemblabili con viti. Anche Hubley seguì la strada dei promo, ma era tardi.

La fabbrica iniziò a passare di mano in mano fino ad arrivare ad ERTL che continuò la produzione sino alla fine della sua vita. Oggi si può acquistare un modello Hubley solo sui circuiti per collezionisti.

Qualche ricordo per i modellisti di vecchia data..

Noi che venivamo dalle Mercury di metallo, dai treni Marklin, sempre in metallo e dai giocattoli in latta, avvertivamo in tutti quei modelli che costruivamo una grave mancanza: il peso. Sollevando il modello finito rimanevamo delusi, quasi smarriti. Non pesavano nulla. Hubley era l’eccezione, ma come detto la produzione della ditta era molto limitata.

Come rimediare? Molti di noi, aggiungevano in ogni possibile anfratto dei pallini da caccia o quei piombini che le poste usavano per sigillare i pacchi. Finalmente il risultato era raggiunto, il modello aveva quel peso che dava un piacere tattile. Peccato che le sospensioni in plastica sottile non condividessero questo piacere. Passato poco tempo le ruote iniziavano a piegare verso l’esterno.

Non era la soluzione giusta. Si tornò indietro velocemente alla logica costruzione, cercando di migliorare il modello aggiungendo particolari, modificando, segando incollando inserendo materiali diversi, studiando soluzioni tecniche, progetti originali ma rispettando il materiale di cui il pezzo era fatto. Altri tempi.